News del 02/10/2019
Scb, apre a Bussi il cantiere di un impianto di sostanze disinquinanti

Articolo il quotidiano Il Centro

 

BUSSI. L'obiettivo è quello di cancellare il marchio maledetto di discarica d'Abruzzo dalla storia di Bussi. La parola d'ordine è riparare i danni che altri hanno fatto nel passato. Con l'aiuto di fondi agevolati la Società Chimica Bussi oggi fa un altro passo in avanti nella produzione di prodotti chimici 4.0 che puntano all'ambiente. E dopo l'avvio dell'impianto per la produzione di Pac, finalizzato all'ingresso nel mercato strategico della depurazione delle acque, Scb si appresta ad installare le apparecchiature che costituiranno il nuovo impianto di clorito di sodio. Oggi l'apertura del cantiere. «La Società Chimica Bussi prosegue nel percorso di sviluppo identificato dal piano industriale all'insegna della responsabilità ambientale, restituendo competitività e prospettive a un polo chimico di rilevanza internazionale e dimostrando come sia possibile rilanciare gli storici siti industriali facendo impresa in modo sostenibile e innovativo - esordisce il presidente e amministratore delegato Domenico Luigi Vito Greco - La costruzione di questo impianto (25 milioni d'investimento e 25 assunzioni entro dicembre) rappresenta un ulteriore passo verso il consolidamento delle prospettive di sviluppo di lungo periodo, riportando il sito produttivo in una posizione di leadership nel panorama industriale italiano ed europeo...». L'apertura del cantiere ai visitatori istituzionali si terrà questa mattina, con l'occasione la società illustrerà lo stato di avanzamento del piano industriale e gli ulteriori progetti di sviluppo.
...Chiuso il capitolo del lungo processo per la discarica dei veleni di Bussi, se ne apre un altro dove l'obiettivo è diventato il disinquinamento attraverso la produzione di sostanze come il Pac (cloruro di polialluminio), utilizzato per la depurazione delle acque. Una vera e propria inversione di tendenza di una storia che comincia nel 1902, quando a Bussi sul Tirino nasce il primo sito elettrochimico d'Italia che nel tempo registra cambi di nomi e proprietà fino a diventare Ausimont spa, del Gruppo Montedison. Nel 2002, la società viene acquisita dal Gruppo Solvay Solexis, trasformandosi nel 2005 in Solvay Chimica Bussi di proprietà al 100% di Solvay Chimica Italia, la quale ne ha perfezionato la cessione nel 2016 alla nuova proprietà. La Società Chimica Bussi oggi impiega oltre 80 lavoratori ed è partecipata da agosto 2016 dall'imprenditore Donato Todisco, leader nel settore chimico, e da Domenico Greco, manager con una vasta esperienza nell'ambito dei progetti di rilancio nello specifico settore.


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