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LFoundry si trasforma in Sparc
Progetterà e venderà i suoi prodotti. I sindacati: aspettiamo il piano industriale
Articolo il quotidiano Il Centro
AVEZZANO. L'azienda più grande del territorio si trasforma da Foundry in Sparc e inizia a progettare, produrre e vendere i propri prodotti. È questa la novità emersa ieri durante il vertice convocato al ministero per lo Sviluppo economico a Roma sul futuro di LFoundry. L'azienda, che conta 1.500 dipendenti, è stata venduta interamente a fine luglio alla start up cinese Wuxi e solo ieri le parti sociali sono venute a conoscenza di alcuni elementi utili per capire cosa accadrà nei prossimi mesi. Innanzitutto il sito avezzanese non sarà più una Foundry (letteralmente fonderia) cioè non si limiterà più a produrre soltanto i pezzi che le vengono commissionati, ma sarà una Sparc (sensori, power, analogici, radiofrequenza e company) che progetterà, produrrà e venderà i suoi prodotti. In che modo lo farà, però, ancora non è stato rivelato. Nonostante le sollecitazioni del vice capo di gabinetto del Mise, Giorgio Sorial, l'azienda rappresentata dal presidente Sergio Galbiati e dal nuovo amministratore delegato Marcello D'Antiochia si è limitata ad annunciare che ci sarà una riorganizzazione interna. «Non siamo soddisfatti dell'incontro perché non c'è nessuna novità di fatto - ha commentato Roberto Di Francesco (Fiom-Cgil) - Non si capisce quali saranno gli investimenti per uscire dalla crisi. L'azienda ha annunciato che ci sarà una riorganizzazione che ancora non è stata rivelata, aspettiamo dicembre per scoprirla e per vedere il piano industriale». Al vertice di via Molise, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle sigle sindacali nazionali, provinciali e le rsu di stabilimento, è stato toccato anche il problema dei contratti di solidarietà entrati in vigore fino a maggio 2020. La preoccupazione dei sindacati è che non si trovi una soluzione utile in tempo per la scadenza degli ammortizzatori sociali. «Quello che ci è stato presentato - ha commentato Michele Paliani (Uilm) - è un progetto ambizioso in fase di costruzione e che quindi va monitorato nel tempo. Non mancano scetticismi verso questa operazione, ma del resto non mancavano neppure sei anni fa nell'operazione che diede vita a LFoundry. Oggi però il sito marsicano è qui e ci dice che vuole rilanciarsi entrando a far parte di un nuovo gruppo che fornirà l'unico paese in grossa crescita nel settore dei semiconduttori: la Cina». Per Antonello Tangredi (Fim-Cisl), «si è lontani dal poter esprimere una posizione di tranquillità perché tutto quello che ci hanno detto dal 2013 in poi non solo non si è verificato ma continua ad essere prospettato». |
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